isolateByoblu

informal Italian group for a safe/r fediverse: isolate social.byoblu.com!

AVVERTENZE. Qui sotto offriamo una carrellata delle tesi portate avanti da Frezza su Byoblu e non solo. Ci rivolgiamo non tanto a chi è quotidianamente bersaglio di queste violenze che potrebbe risparmiarsi questa lettura, quanto a quelle persone che per distrazione, ingenuità o proprio benaltrismo rifuggono l’evidenza: le tesi propalate da Frezza sono sistematicamente propagandate a dismisura da Byoblu.

Youtube [1] [AGGIORNAMENTO: come pure Vimeo [2]] ha chiuso il canale di estrema destra post‑ideologica Byoblu di Claudio Messora (ex‑M5S) per la diffusione di palesi fake news e racconti pseudoscientifici su Covid, pandemia e vaccini. L’uso ricorrente della disinformazione è il marchio di fabbrica di Byoblu, ma evidenziare solo questo non svela il progetto politico del canale. Lo abbiamo spiegato in precedenza. [3] Perdonateci se ci occupiamo di personaggi “minori” del canale, ma le loro tesi non sono affatto “minori” nella costruzione di quel progetto.

«Bisognerebbe trovare le forze – le risorse culturali e umane – (...) di spiegare perché l’aborto, il gender, la fabbricazione dell’uomo in laboratorio, l’omosessualismo, l’eutanasia, e tutti i loro esiti dissennati, rappresentano un unico monolitico blocco di male» (Elisabetta Frezza su Radio Spada, magazine online ultracattolico frequentato da forzanovisti) [4]

Fra la fauna dei personaggi di Byoblu notiamo Elisabetta Frezza Bortoletto, avvocato della destra cattolica tradizionalista, antiabortista, ultraconservatrice. Frezza somiglia a una versione fatta carne di Helen Schwartzbaum, la moglie del reverendo Lovejoy nella serie “I Simpsons” e celebre per la frase «Perché nessuno pensa ai bambini?!». [5] Questo non è un caso se consideriamo che Frezza attinge fortemente da fonti statunitensi del cattolicesimo reazionario (ad es. per il complottismo intorno al Planned Parenthood, vedi sotto). Frezza pubblica regolarmente su Unavox, Ricognizioni e altro che non consigliamo di leggere. Ha scritto il libro “Malascuola. ‘Gender’, affettività, emozioni: il sistema ‘educativo’ per abolire la ragione e manipolare i nostri figli”” ripubblicato per le Edizioni Piane, casa editrice ufficiale del distretto italiano della Fraternità Sacerdotale San Pio X. [6] Scrive il “Vademecum per difendere i nostri figli dalla dittatura del gender nella scuola”. [7] I suoi video avversi alla controriforma Renzi‑Giannini, la c.d. “Buona scuola”, hanno scavalcato i gruppi parrocchiali per finire direttamente nelle chat dei genitori. Con questo pretesto, veicola tesi senza fondamento, marcatamente sessiste e omotransfobiche, ma che non vengono percepite come tali dal grande pubblico perché sono ammantate di un’aura di accademismo e di scientificità. Si può notare come l’avvocato Frezza sia parte integrante del network di Byoblu. Frezza cura alcuni programmi nel palinsesto di ByobluTv sul digitale terrestre, due in dei quali co-condotti con Enzo Pennetta (docente creazionista della scuola privata “Cristo Re” e a cui Messora scrive le prefazioni dei libri). Lo stesso Messora sentitamente apprezza le tesi di Frezza e le reinterpreta a modo suo.

IL «COMPLOTTO GENDER»: GENESI E STORIA

Il genere (“gender” in inglese) è un insieme di caratteristiche che spaziano dalla percezione di sé a come siamo socializzatə in relazione all’insieme di caratteristiche biologiche pertinenti al sesso. Secondo Frezza, invece, esisterebbe nelle scuole un «piano educativo del gender», parte di un più grande complotto ordito dagli organismi attivi nel controllo delle nascite fin dal Secondo Dopoguerra, che «mira a sovvertire un paradigma antropologico su cui si fonda da sempre la società umana». [8] Gli attori principali di questo «piano» sarebbero la PPFA (Planned Parenthood Federation of America), il SIECUS (Sexuality Information and Education Council of the United States) e l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità, agenzia delle Nazioni Unite). Queste realtà userebbero l’educazione sessuale nelle scuole, mascherata da educazione all’affettività, per sdoganare l’«ideologia gender». Individua anche come parte di questo complotto i movimenti femministi e LGBTQI+, in particolare secondo Frezza il femminismo radicale di matrice marxista diffuso a partire dagli anni ’70 e la fantomatica «lobby gay». L’obiettivo sarebbe quello di ridurre la natalità e indebolire l’istituzione della famiglia eterosessuale e riproduttiva, al fine di sovvertire la società tutta. In particolare entrano nel mirino di Frezza le rivendicazioni femministe all’accesso libero e sicuro all’interruzione volontaria di gravidanza e all’autodeterminazione riproduttiva tramite pratiche di fecondazione assistita, tema che si interseca con le lotte per l’omogenitorialità. Perfino il divorzio si inserisce in un più ampio «progetto intelligente [di] svirilizzazione [del] maschio italiano», come sostiene in un articolo dal titolo emblematico: “Il divorzio è la fabbrica degli omosessuali”. [9]

LA DIFFUSIONE DEL «COMPLOTTO GENDER»

La scuola secondo Frezza è il cavallo di Troia dell’«ideologia gender». Privando la famiglia del suo ruolo tradizionale di educazione, imporrebbe ai bambini una narrazione distorta e «contronatura» del ruolo maschile e femminile nella società e nella famiglia. Attraverso direttive europee, la scuola italiana sarebbe stata «snaturata» e l’«ideologia gender» verrebbe fatta penetrare in modo nascosto nei programmi scolastici con un nome rassicurante: inclusività, educazione affettiva, rispetto, cittadinanza attiva, ecc. Secondo Frezza l’obiettivo è «l’azzeramento identitario, di un’identità culturale, nazionale, religiosa e ora anche l’identità sessuale». Le conseguenze sarebbero la «produzione seriale di generazioni senza memoria, senza storia, senza patria, senza famiglia. Generazioni invertebrate che non trovano in sé stesse il vigore necessario per reagire al proprio annientamento programmato. Individui incolti e svirilizzati, infatti privi del senso del sacrificio, privi dell’attitudine al combattimento.» Queste e altre asserzioni, che parrebbero ispirate da un manuale dell’accademia fascista della Farnesina, [10] sono una trascrizione letterale di Elisabetta Frezza ai microfoni di Byoblu, nel video “Teoria gender: esiste?”, ora rimosso da Youtube con tutto il canale. [11] La diffusione del complotto sarebbe inoltre facilitata dalla “peer pressure”, [12] ovvero il condizionamento operato da parte della maggioranza in un gruppo, e a questo proposito Frezza richiama direttamente la teoria della “finestra di Overton”, [13] spesso strumentalizzata da complottisti che la applicano ad una varietà di temi: immigrazione, pedofilia, scie chimiche, vaccini, ...

IL RUOLO DELLE LOTTE PER LA PARITÀ DI GENERE E CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Secondo Frezza le differenze naturali e complementari tra uomo e donna sono strumentalizzate in un «piagnisteo della donna maltrattata e oppressa» che mira in realtà a «svirilizzare l’uomo e a mascolinizzare la donna», che viene spinta a rifiutare il suo «ruolo naturale di moglie e madre». Frezza lamenta persino che nella “Buona scuola” c’è un rimando alla legge sul femminicidio, intitolato “piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere” predisposto in sinergia con la normativa europea. Questo piano, aggiornato periodicamente, sarebbe un cavallo di troia per inglobare nella legislazione scolastica italiana tutta l’ideologia che viene sfornata dal sistema sovranazionale che tira le fila del «complotto gender».

QUALCUNO PENSI ALLA FAMIGLIA!

In merito all’apertura ad altri tipi di famiglia che quella eteronormata, Frezza ci ricorda che «la materia è indisponibile perché [...] riguarda il sovvertimento della vita o delle vite altrui, che si vorrebbe piegare all’arbitrio, all’arroganza e alla prepotenza di gruppi ben strutturati, organizzati e protetti. Questi gruppi avanzano pretese che, indipendentemente dalla scienza medica, dovrebbero apparire a tutti come demenziali.» [sic] Per Frezza, «se si parla della difesa della famiglia, l’omosessualità rileva in quanto è il presupposto di pretese che stravolgono la sostanza stessa della istituzione [cioè dell’istituzione‑famiglia]. È cioè un problema di etica collettiva.» [14][15] Non può mancare il più classico e vecchio cavallo di battaglia dei bigotti omofobi, ovvero che la teoria gender mira direttamente allo sdoganamento della pedofilia. Un’idea che alimenta tuttora una delle più vaste e ramificate teorie del complotto mai esistite, quella portata avanti da QAnon. Frezza ne parla spesso, sia come obiettivo dei gruppi femministi e LGBTQIA+ sia come parte dell’agenda politica “sovranazionale”.

LA «DITTATURA OMOSESSUALISTA»

Nell’articolo “La dittatura omosessualista nella rivoluzione antropologica” ospitato su Controrivoluzione (cattolici tradizionalisti/oltranzisti), Frezza descrive una «dittatura omosessualista» per cui: «gli individui che si riconoscano in orientamenti sessuali deviati [sic!] devono riuscire a guadagnarsi nella pubblica opinione anch’essi la qualità di vittime discriminate, a creare il mito della minoranza oppressa. [sic] Capace di far scattare poi la pretesa di un intervento correttivo e rieducativo sulla collettività sulla base, appunto, di quel distorto egualitarismo che vorrebbe stabilita per legge l’identità dei diritti, soprattutto a disparità di condizioni.» [sic] Questo “mito della minoranza oppressa” ricorre spesso nelle narrazioni complottiste e fa da porta d’accesso verso le “discriminazioni inverse” [16] di cui sarebbero “vittime” in questo caso le persone eterosessuali (e le formazioni ciseteronormate come la supposta “famiglia naturale”), e più in generale gli uomini maschi cis bianchi cittadini occidentali col portafoglio...

FAMIGLIA SANGUE E SUOLO

La famiglia rappresenta per Frezza — e per tutto l’ambiente della destra cattolica conservatrice e tradizionalista, così come per le aree rossobrune e gli aperti fascisti — le fondamenta stesse su cui si costituisce l’identità dell’individuo e il senso di appartenenza ad una «patria», esplicitata non a caso come «la terra in cui riposano le ossa dei padri». Frezza parla di «identità di sangue e di terra», che non si può non leggere come una citazione al “Blut und Boden” nazista, [17] chiarificando in maniera inequivocabile quale pubblico intende attrarre con i suoi discorsi. Questi e altri passaggi sono reperibili nell’intervento di Frezza al think‑tank “A/Simmetrie” del leghista Bagnai. [18]

QUALCHE CONCLUSIONE

È forte la tentazione di etichettare questa piccola galleria degli orrori come una collezione di tesi assurde e risibili. Tuttavia, queste tesi e il modo in cui vengono propugnate non sono solo violente e sessiste in sé, ma vanno contestualizzate e riconosciute come parte di una narrazione ben più ampia e dai risvolti ancora più pericolosi; come parte di un’ideologia di odio e appartenenza che serve da pezza culturale con cui giustificare la dilagante violenza di genere e di matrice razzista. In breve: di tesi assurde e risibili son piene le fosse.

Oltre al contenuto palesemente sessista e omotransfobico, è particolarmente agghiacciante il lessico usato da Frezza: da un lato, un vero e proprio discorso di odio che trasuda disprezzo (se non disgusto) per ogni tipo di persona non conforme a una binaria visione allucinante di femminilità e mascolinità; dall’altro lato, il lirismo riservato ai valori ritenuti fondanti da Frezza, come la sacra trinità dio‑patria‑famiglia... dove per quest’ultima si intende ovviamente la famiglia ciseteromononormata e riproduttiva, unita nel sacro e indissolubile vincolo del matrimonio cattolico. Un lessico e un’estetica che possono suonare ai più come semplicemente un po’ datati, “nostalgici” della chiesa pre‑conciliare (se non proprio pre‑repubblicana...) ma tutto sommato inoffensivi: il tono è pacato e ragionevole, spesso ironico. Frezza è senz’altro un’abile comunicatrice. La proprietà di linguaggio, la patina di ragionevolezza e la cortesia con cui le sue tesi arrivano agli utenti – che siano sulle piattaforme di ByoBlu, in qualche gruppo di genitori preoccupati o sui portali della “sinistra nazionale” – è disarmante e insidiosa.

La parola d’ordine è come sempre ribaltata, Frezza e i suoi sodali parlano di difesa e non di attacco. Si dipingono come vittime di un sistema sovranazionale che mira all’annullamento dell’identità individuale e nazionale. L’obiettivo è chiaramente quello di spingere alla reazione, alla “difesa” violenta di questo sistema ideologico, attaccando nel loro diritto all’esistenza e all’autodeterminazione individualità rese vulnerabili da questa società. Per Frezza l’oppressione delle minoranze non è altro che un mito, costruito e strumentalizzato ad arte per disgregare il senso di appartenenza ad una normatività “naturale”. Ed in questo pensiero si radica la volontà di distruggere ciò che dalla norma si discosta, un pensiero che ci pone a rischio come individualità non conformi, e che dobbiamo necessariamente riconoscere e affrontare nelle nostre lotte per l’autodeterminazione e per la costruzione di una società di liberə ed eguali.

31 luglio 2021

gruppo informale IsolateByoblu

https://qua.name/isolatebyoblu

POSTILLA

L’ingerenza del Vaticano sulle vicende politiche italiane intorno al DDL Zan non ci lascia indifferenti. Non che nutrissimo qualche simpatia per lo stato che usurpa la penisola appenninica e le due isole maggiori nel Mediterraneo. Né ci seducono i discorsi sulla sovranità statale “minacciata” da una città‑stato retaggio del fascismo, accudita talmente di buon grado dalle istituzioni italiane che si è deciso di tenersela nella “costituzione più bella del mondo” (cit. qualcuno). Va però riconosciuta la gravità delle richieste della segreteria vaticana. «Ci sono espressioni della Sacra Scrittura e delle tradizioni ecclesiastiche del magistero autentico del Papa e dei vescovi [NdR: tutti maschi], che considerano la differenza [NdR: superiorità] sessuale, secondo una prospettiva antropologica che la Chiesa cattolica non ritiene disponibile perché derivata dalla stessa Rivelazione divina.» [19] In altri termini, si avanza un’ipoteca non solo antropologica, ma scientifica, storica, sociale, sulle nostre vite, da confinare nell’unico orizzonte possibile del binarismo di genere e della famiglia eteronormata patriarcale, come se tutto ciò che esiste fuori da questo recinto sia una finzione solo perché sta scritto nel libro sacro o lo dice il vice del cristo. A quella “sinistra” idolatra, ignorante e disinformata, consigliamo di leggere cosa il “papa noglobal” sostiene nei suoi libri. Scriviamo queste righe convinte che non basterà una smisurata preghiera per tutte quelle soggettività indomite, trans, fluide, oblique. Invitiamo chi ci legge a supportare queste lotte, lasciando che ciascunə di noi determini cosa sia meglio per sé.

[1] isolateByoblu, “DESTRE. Youtube chiude Byoblu: e noi?”, Sicilia Libertaria 416, giugno 2021 http://www.sicilialibertaria.it/wp-content/uploads/giugno21_compressed.pdf#page=6 [2] Mail fra Vimeo e Messora così come pubblicate da Messora, 2-4 giugno 2021 (archivio) https://archive.org/details/2021060x-vimeo-byoblu Edoardo Gagliardi (discepolo di Alain de Benoist), Social che non censurano, in 50mila seguono Byoblu su Telegram, 20 luglio 2021 [3] isolateByoblu, “Byoblu: il grimaldello della destra”, Sicilia Libertaria 408, ottobre 2020 http://www.sicilialibertaria.it/wp-content/uploads/ottobre2020_compressed.pdf#page=7 [4] Cristiano Lugli, “Intervista a 360º della Dott.ssa Elisabetta Frezza”, Radio Spada, 12 gennaio 2017 (archivio) https://web.archive.org/web/20210507150302/https://www.radiospada.org/2017/01/esclusiva-intervista-a-360o-della-dott-ssa-elisabetta-frezza/ [5] I Simpson, “Homer contro il 18° emendamento”, episodio 18 stagione 8, 5 maggio 1998 (ripubblicato) https://www.youtube.com/watch?v=BWG8RqsjI88 [6] Elisabetta Frezza, “MalaScuola. ‘Gender’, affettività, emozioni: il sistema ‘educativo’ per abolire la ragione e manipolare i nostri figli”, Casa editrice Leonardo da Vinci / Edizioni Piane, 2017 (archiviato) https://web.archive.org/web/20210507151111/https://edizionipiane.it/prodotto/malascuola/ [7] Elisabetta Frezza, “Vademecum per difendere i nostri figli dalla dittatura del gender nella scuola”, Riscossa Cristiana/Ricognizioni, 4 marzo 2019 (ripubblicato, archiviato) https://web.archive.org/web/20210501142654/http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2860_Frezza_Vademecum_VS_gender.html [8] Elisabetta Frezza, “La sovranità familiare è sotto assedio”, intervista di Toscano su VoxItaliaTv/VisioneTv (tv del partito rossobruno Vox Italia di Fusaro e Toscano, fra l’altro due habitués di Byoblu), 23 aprile 2021 (non archiviato) [9] Elisabetta Frezza e Roberto Dal Bosco, “Il divorzio è la fabbrica degli omosessuali (e i ‘cattolici’ gli rifanno il trucco)”, Riscossa Cristiana/Ricognizioni, 8 ottobre 2018 (archiviato) https://web.archive.org/web/20210731091814/https://www.ricognizioni.it/il-divorzio-e-la-fabbrica-degli-omosessuali-e-i-cattolici-gli-rifanno-il-trucco-di-elisabetta-frezza-e-roberto-dal-bosco/ [10] Alessio Ponzio, “L’Accademia della Farnesina: un esperimento di pedagogia totalitaria nell’Italia Fascista (1927-1943)”, Mondo contemporaneo: rivista di storia, 1, 2008 (ripubblicato) https://www.academia.edu/download/38400420/Articolo_Farnesina.pdf [11] Elisabetta Frezza, “Teoria Gender: esiste?”, intervista di Messora su DavveroTv/ByobluTv, (ripubblicato, archiviato) https://web.archive.org/web/20210528104734/https://www.davvero.tv/videos/teoria-gender-esiste-elisabetta-frezza [12] “Peer pressure” su Wikipedia in lingua inglese, https://en.wikipedia.org/wiki/Peer_pressure [13] “Overton window” su Wikipedia in lingua inglese, https://en.wikipedia.org/wiki/Overton_window [14] Elisabetta Frezza e Patrizia Fermani, “Introvigne, la Croce e la famiglia”, Riscossa Cristiana, 22 gennaio 2015, https://web.archive.org/web/20161205060657/http://www.riscossacristiana.it/introvigne-la-croce-la-famiglia-di-elisabetta-frezza-patrizia-fermani/ [15] La linea che segue Frezza è già stata resa legge in Russia con la legge anti-gay “per lo scopo di proteggere i minori dalle informazioni che promuovono la negazione dei valori tradizionali della famiglia”. Ad es. l’articolo su Wikipedia in lingua inglese: https://en.wikipedia.org/wiki/Russian_gay_propaganda_law [16] “Reverse discrimination” su Wikipedia in lingua inglese https://en.wikipedia.org/wiki/Reverse_discrimination [17] “Blut und Boden” su Wikipedia in lingua inglese https://en.wikipedia.org/wiki/Blut_und_Boden [18] Elisabetta Frezza, “L’istruzione”, convegno “Euro, mercati, democrazia… e conformismo EMD 2020” di “A/Simmetrie”, Montesilvano (PE), 17 e 18 ottobre 2020 (ripubblicato su Sinistrainrete, archiviato) https://web.archive.org/web/20210509182118/https://sinistrainrete.info/societa/19000-elisabetta-frezza-l-istruzione.html [19] Segreteria di Stato della Città di Vaticano, Sezione per i Rapporti con gli Stati, testo integrale nota verbale n. 9212/21/RS, 17 giugno 2021 (archiviato) https://web.archive.org/web/20210801091849/https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2021-06/testo-integrale-nota-verbale-segreteria-stato-ddl-zan.html

[Article featured on “Sicilia Libertaria” (Anarchist Sicily), 416. June 2021] [Qui in italiano]

The Youtube video platform has shut down the Byoblu channel (an Italian InfoWars‑like channel) owned by Claudio Messora (former Five Star Movement, now on far‑right positions). In the past we highlighted the Channel’s structural use of conspiracy theories as a vector for racist, misogynist, transphobic, and reactionary falsehoods in general. The post‑ideological Right used Byoblu as a fast track to propagate far‑right narrations in increasingly broad and diverse sectors of the population. [1]

In the aftermath of the shutting down, mainstream media either portrayed Youtube as a “censor” against “free speech”, or as the platform that made “the right choice”, saving “unaware citizens” from dangerous narratives.

Both evaluations are misleading: such a blatantly anti‑social channel as Byoblu had been thriving for 14 years and had guaranteed to Messora — but above all to Youtube/Google and other extractive social networks — dizzying profits thanks to paid advertising. The “naive” techno‑liberals could extract gold out of shit, and they will go on doing it until they can. (e.g. profiting from Covid misinformation during the pandemic.) [2] This holds for Youtube with Messora, for Facebook with the Nazi groups, for Twitter with Trump and for Mastodon Uno with Social Byoblu. Some might consider this hypocrisy; we see it as a business model, too.

Although we are relieved that Byoblu lost some of its visibility, we do not consider this top‑down intervention as a “political victory”. A victory would only be accomplished by a bottom‑up intervention, for example by grassroots initiatives and platforms. The closure of pro‑conspiracy‑theory social accounts by centralizing social platforms represents a contradictory rearrangement that is entirely internal to the field of our opponents: between the false‑naive “liberal” stream and the obscurantist one. While we observe it with detached interest, we maintain it is good to know about it in order to counter the spread of far‑right theories and narratives in our daily environments.

Messora has exploited his past visibility and the news of this shutting down as a springboard to gather donations, which he invests in the development of his media outreach. We ought to answer to those who insist that the closure of his channel has been a mistake and that “they are paying him a favour”. We cannot ignore that the practically undisturbed propagation of Byoblu on Youtube has fueled the transformation of Messora’s videoblog into a multimedia platform, in particular facilitating the official recognition of Byoblu as registered news broadcaster and the development of ByobluTv as nationwide digital terrestrial television. The shutting down of the channels comes too late: it should have been killed in the cradle, at the time when it was making money by spreading pseudo‑scientific and harmful misinformation on the HIV/AIDS epidemic. [3a][3b]

Despite the fact that Youtube shut down the channel, the need to oppose the nefarious narrations spread by Byoblu and others has not ceased. We will not stop reminding the anti‑social platforms that spread those narratives that they have responsibilities. We need the commitment of each and everyone in order to counter sexism, racism, and fascist‑like ideologies. Only a widespread bottom‑up response will bring us towards an authentic social transformation, emerging from an inclusive basis, in the respect of individual and collective self‑determination, through the weaving of relationships of tangible solidarity.

29th May 2021, Informal Group IsolateByoblu

[1] isolateByoblu, ByoBlu: il grimaldello della destra. (Byoblu: the right‑wing lockpick) 10/11/2020 https://qua.name/isolatebyoblu/byoblu-il-grimaldello-della-destra [2] Eleonora Bianchini, Byoblu, canale chiuso da YouTube. (Byoblu: Youtube shuts down the channel) 01/04/2021 https://web.archive.org/web/20210523193239/https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/04/01/byoblu-canale-chiuso-da-youtube-social-distorce-il-dibattito-pubblico-con-la-censura-la-sua-azione-e-anticostituzionale/6151400/ [3] Claudio Messora, AIDS, la grande “balla” dell’HIV. (AIDS, the big HIV “hoax”) 14/02/2012 https://web.archive.org/web/20171016101444/https://www.byoblu.com/post/2012/02/14/AIDS-la-grande-balla.aspx following the arguments in the HIV/AIDS denialist movie “The science of panic”: https://vimeo.com/23068217

[Articolo comparso sul numero 416 di Sicilia Libertaria. Giugno 2021] [English here]

La piattaforma Youtube ha cancellato il canale di Byoblu curato da Claudio Messora (ex M5S, ora di destra estrema), di cui abbiamo indicato l’uso strutturale dei complottismi come veicolo di falsità razziste, misogine, transfobiche, e reazionarie in generale. La destra post‑ideologica, si è servita del canale Byoblu come grimaldello per veicolare narrazioni di estrema destra in settori sempre più ampi e variegati della popolazione. [1]

A causa di questa cancellazione, Youtube viene variamente dipinta, o come un “censore” della “libertà d’espressione”, oppure come la piattaforma che ha fatto “la scelta giusta”, salvando gli “ignari cittadini” da narrazioni della realtà dannose. Sono entrambe valutazioni fuorvianti: un canale così smaccatamente anti‑sociale come Byoblu è proliferato per 14 anni e ha garantito a Messora — ma soprattutto a Youtube/Google e ad altri social network estrattivi — introiti da capogiro grazie alle pubblicità degli inserzionisti. Gli “ingenui” tecnoliberali equidistanti riuscirebbero a estrarre l’oro dalla merda, e continueranno a farlo fino al punto di rottura in cui l’operazione si rende economicamente svantaggiosa (come lucrare sulla disinformazione Covid durante una pandemia). [2] Questo vale per Youtube con Messora, per Facebook coi gruppi nazi, per Twitter con Trump e per Mastodon Uno con Social Byoblu. Qualche persona potrebbe vederci semplicemente ipocrisia, noi ci vediamo anche un modello di business. Per quanto ci faccia piacere sapere che Byoblu ha perso una quota di facile visibilità, non consideriamo questo intervento dall’alto una “vittoria politica”, che si esplicita invece nell’intervento deciso dal basso tipico ad esempio delle iniziative e delle piattaforme autogestite. Le chiusure degli account complottisti ad opera delle piattaforme social centralizzanti rappresentano riassestamenti contraddittori del tutto interni a un campo avversario — fra quello “liberal” finto tonto e quello oscurantista — che osserviamo con distaccato interesse ma che è bene conoscere per contrastare l’infiltrazione di teorie e narrazioni di destra nei nostri ambienti quotidiani.

Messora ha sfruttato la sua passata visibilità e la notizia della cancellazione del canale come volano per raccogliere donazioni, che investe nello sviluppo della propria estensione mediatica. Ci sentiamo però di rispondere a chi sostiene che la chiusura del canale sia stato un errore e che “gli si è fatto un piacere a Messora”. Non si può ignorare che è la proliferazione praticamente indisturbata di Byoblu su Youtube ad aver foraggiato la trasformazione del videoblog di Messora in una piattaforma multi‑editoriale, in particolare il riconoscimento di Byoblu come testata giornalistica e lo sviluppo di ByobluTv, canale a copertura nazionale sul digitale terrestre. Insomma, la chiusura è tardiva e il canale andava stroncato sul nascere, già dai tempi in cui speculava economicamente con la disinformazione pseudoscientifica e nociva sull’epidemia da HIV/AIDS. [3]

Nonostante la cancellazione del canale da Youtube, la necessità di contrastare le narrazioni dannose di Byoblu e altri attori non è quindi terminata, né tantomeno smetteremo di inchiodare alle loro responsabilità queste piattaforme anti‑sociali che si fanno megafono di queste narrazioni. Contro sessismi, razzismi e ideologie fascistoidi è richiesto l’impegno di tuttə e di ciascunə, nella convinzione che solo una risposta diffusa proveniente dal basso, che tessa relazioni di solidarietà concreta, che parta da basi includenti e rispettose dell’autodeterminazione di singole persone e gruppi, ci porterà verso un’autentica trasformazione sociale.

29 maggio 2021, Gruppo Informale IsolateByoblu

[1] isolateByoblu, ByoBlu: il grimaldello della destra. 10/11/2020 https://qua.name/isolatebyoblu/byoblu-il-grimaldello-della-destra [2] Eleonora Bianchini, Byoblu, canale chiuso da YouTube. 01/04/2021 https://web.archive.org/web/20210523193239/https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/04/01/byoblu-canale-chiuso-da-youtube-social-distorce-il-dibattito-pubblico-con-la-censura-la-sua-azione-e-anticostituzionale/6151400/ [3] Claudio Messora, AIDS, la grande “balla” dell’HIV. 14/02/2012 https://web.archive.org/web/20171016101444/https://www.byoblu.com/post/2012/02/14/AIDS-la-grande-balla.aspx

Il “social network” complottista e di estrema destra di Messora messo alla porta dal suo fornitore

[Articolo comparso qui sul numero 414 di Sicilia Libertaria. Gennaio 2021]

Masto.host, un fornitore di istanze Mastodon (una sorta di “Twitter federato”), mette alla porta il “social” di Byoblu, network mediatico di riferimento nel panorama italiano della destra post-ideologica e complottista. Le basi di questa scelta sono le ripetute violazioni di policy da parte di Byoblu e che hanno portato il fornitore a modificarle ulteriormente. Messora, proprietario del network, scrive di “implicazioni sulla libertà di espressione” e al suo telegiornale si parla di “censura”, eppure pretende di disporre a piacimento del megafono altrui. Vediamo perché. Mastodon e altri programmi federati fanno insieme il fediverso, che si basa su un unico protocollo di comunicazione (in questo caso ActivityPub) e una pluralità di forme e contenuti. Si va da piattaforme social come Friendica, al microblogging di Mastodon o di Pleroma, all’organizzazione eventi di Mobilizon. Essendo programmi liberi e a codice aperto (“free/libre and open source software”), qualsiasi singolo o gruppo con un po’ di capacità tecnica e un investimento modesto può aprirsi un proprio “pezzo” di social network e federarsi agli altri. Anche Sicilia Libertaria, volendo! A tutti sono garantite le libertà di esecuzione, studio, modifica e ridistribuzione di questi programmi, incluso combinazione delle stesse (esempio: modifica + ridistribuzione); non c’è da dar conto a chi sviluppa o a chi pubblica il programma; non ci sono gli oboli delle “licenze d’uso” di tanti programmi che siamo più o meno costretti a usare ogni giorno. Il sistema operativo GNU, il kernel Linux o il browser Mozilla sono solo fra i software liberi più famosi. Questo vuol dire anche che non esiste “il social Mastodon”, ma tanti nodi federati chiamati “istanze”, ciascuna gestita in propria autonomia. Perciò possiamo trovare istanze di movimento o antagoniste (perfino anarchiche), istanze di gruppi di affinità o scopo o tematiche (musicali ad esempio), istanze di associazioni, di partiti o di imprese, nonché istanze di governi o letteralmente di fascisti. La differenza abissale è che non esiste un’autorità dall’alto che decide cosa (non) va diffuso, ma che ogni istanza è responsabile dei contenuti che diffonde verso se stessa e le altre che federa. Non ci sarà quindi un Twitter o un Facebook che, dall’alto, deciderà sul destino di ciò che pubblicate online. Ciò non vuol dire di aspettarsi che tutto vada bene, in nome di una libertà di espressione priva di responsabilità di cosa si diffonde. Pur con diversi approcci, ci si aspetta infatti di non trovare propaganda nuclearista su un’istanza anti-militarista, o l’account di un’agenzia di governo su un’istanza anarchica. Come pure è lecito aspettarsi una defederazione pressoché totale – in gergo “isolamento” – delle istanze fasciste o simili. Non è “censura”, è libertà di associazione, e ciascuno ha il diritto di scegliere con chi associarsi (o non associarsi). Abbiamo promosso l’isolamento di Byoblu tramite l’iniziativa #isolateByoblu, profondamente ispirata – se non proprio copiata nelle grafiche – all’iniziativa analoga #isolateGab per isolare il social alt-right statunitense di Gab. L’iniziativa isolateGab ci ha supportato dal primo istante. Oltre alla differenza di lingua, se su Gab i contenuti sono smaccatamente espliciti, su Byoblu sono ammantati da un’aura “giornalistica”, talvolta “accademica”. In breve: fascisti in doppiopetto dal linguaggio forbito. Non dicono “negro” ma parlano di “sostituzione etnica”. Quando se ne denuncia il razzismo, non parlano di “sostituzione etnica” ma di “omologazione dell’Europa”... e via discorrendo per termini sempre più sfuggenti per il grande pubblico, ma che alle orecchie del proprio pubblico esprimono sempre lo stesso concetto. Per questo in inglese si parla di fischietto per cani, “dog-whistle”, in analogia agli ultrasuoni che un umano non sente ma un cane sì. Abbiamo tradotto in inglese e in parte in francese alcuni passaggi emblematici dei video di Byoblu. Ad esempio, nella presentazione del canale Messora stesso sostiene che «i “Poteri Forti” ci hanno fatto credere [...] che le razze sono un’illusione». Inoltre il canale intervista con accondiscendenza alcuni ospiti internazionali quali Aleksandr Dugin, fascista eurasianista e sedicente “ideologo di Putin”, oppure il guerrafondaio “consulente strategico” Edward Luttwak. Grazie alla nostra iniziativa di sensibilizzazione, nel fediverso ci si è posto il problema nonostante la barriera linguistica. Alcune istanze hanno defederato a vista, altre si sono prese più tempo. Perché allora MastoHost ha potuto chiudere l’istanza Mastodon di Byoblu? A differenza delle istanze su server autogestiti (“self-hosting”), l’istanza di Byoblu era ospitata (“hosting”) dai server affittati da MastoHost, fornitore di istanze Mastodon. Nelle politiche di hosting di MastoHost, è previsto che non accetta di ospitare istanze che promuovono/diventano ritrovo per utenti che promuovono contenuti di: razzismo, transfobia, discriminazioni basate sul sesso o sul genere, “alt-right” cioè destra razzista, islamofoba e antisemita sotto le mentite spoglie della libertà di espressione. Le finalità di Byoblu erano di fatto contrarie alle condizioni di servizio da prima che Byoblu chiedesse un’istanza a MastoHost, ma Byoblu ha abusato della buona fede di chi non conosce l’italiano. Quando MastoHost ha saputo chi stesse ospitando, dopo cioè la nostra iniziativa di sensibilizzazione, a quel punto ha stretto i termini di policy aggiungendo una lunga lista di cose – complottismo, pseudoscienza e postverità – e ha invitato Byoblu a fare i bagagli. Dal telegiornale di Byoblu si annuncia che faranno un’istanza su server proprio. Bisogna dubitarne visto che di 15.000 account iscritti solo 20-25 erano attivi secondo gli stessi utenti del social di Byoblu.

Aggiornamento: La speranza che non avessero le competenze tecniche per tirare su un servizio era infondata perché il 17 dicembre l’istanza è ripartita, anche se non siamo sicuri su quale sia il fornitore. Non un buon motivo, ovviamente, per interrompere la campagna avviata quest’anno.

Gruppo Informale IsolateByoblu

Originally published here on Secrets of the Dark. Thanks for the opportunity!

"Post no hate" poster on a wall, unattributed on secretsofthedark

IsolateByoblu is the Mastodon account of a group of marginalized people speaking out against a far-right Italian network called Byoblu, owned by journalist Claudio Messora. Its name stems from another account called IsolateGab, which was critical of a similar social network called Gab.

Secrets of the Dark: Can you explain what Byoblu is, for those who might not be familiar?

IsolateByoblu: Byoblu is an Italian Infowars-like conspiracist network owned by Claudio Messora, former agit-prop of the party “Movimento 5 Stelle,” currently the largest individual party in the Italian parliament. Byoblu is a publishing house and a television broadcaster, in addition to accounts on Vimeo, Facebook, and YouTube as [its] main outreach (currently a total of 170 million views and 0.5 million subscribers for 60 million people in Italy).

Byoblu finds its place in the anti-immigration, traditionalist, and nationalist scene. It platforms and amplifies trans/homo/queerphobic, sexist, racist, anti-Semitic, Islamophobic contents. These contents are conveyed as “alternative information” and [disguised as] neutrality, impartiality, and academicism, which is instrumentally far from Nazi-Fascist and far-right mannerisms to defy recognition by the broader audience.

Their Mastodon instance social.byoblu.com (whose admin is Messora) is a permaculture of fake news, conspiracy theories, or better conspiracy fantasies? – and pseudoscience, which serve to convey far-right “post-ideological” policies, and to divert societal criticism and just stances toward fake solutions.

SotD: In its FAQ, the network claims “Being free means being responsible. Extremist forms of thinking are prohibited: active moderation against racism, sexism, homophobia and any action prohibited by law.” Is this contrary to what kind of content the instance allows?

IB: The contents on the instance and the contents created by Byoblu aren’t explicitly contrary to their policy, but they work around the prohibitions by spreading conspiracy theories targeting an abstracted form of the very subjects they [claim] to protect.

For example: they don’t directly target queer people, but they uphold the existence of the “gender conspiracy,” where a secret plan by the United Nations spreads “homosexualist ideology,” as they aim to weaken the “Western civilization,” in order to make the population more manageable. From their point of view, queer persons therefore are – knowingly or not – allies to this conspiracy.

In another case, as they ban racist slurs, Byoblu accuses the migrant workers of being part of the “reserve army of labour,” guilty of driving down general wages. The concept comes from a wrong and conservative reading of Marx’s work that Marx himself debunked. Unsurprisingly this is the only page by Marx most red-browns ever read, and not even to the bottom, as his solution to the problem was an alliance between “local” and migrant workers, not to oppose each other.

This isn’t the only conspiracy theory they spread about migrant people. They are one of their favorite targets; see also the “Kalergi plan,” the “immigrationist plot,” and different shades of “Cultural Marxism.”

Eventually, we may add that banning actions prohibited by law isn’t by itself such a good protection to marginalized categories: many laws can be harmful, and many harmful action[s] aren’t illegal.

SotD: On his Facebook page, Claudio Messora seems to be making dubious claims about vaccines and COVID-19. Is this the type of thing he normally does?

IB: Byoblu presents itself as a platform for “alternative truths.” Hiding under the cloak of free speech they broadcast contents like Covid conspiracies and no-vaxx theories, which are their main source of spread and profit.

The fact that during the ongoing pandemic, thanks to COVID-19 pseudoscience, they jumped from being a niche YouTube channel towards being a television broadcaster, kind of speaks for itself. They crowdfunded money in the order of hundreds of thousands of Euros.

It is also the only broadcasting channel that covers pseudoscience, spreaders, and conspiracist politicians by mission. As Byoblu expanded its platforms, YouTube removed content related to conspiracy theories. Paradoxically this helped Byoblu to gain importance, becoming the main Italian carriers of conspiracy videos, gaining more spread and profits in the process.

SotD: Instances like this one often say that they are protecting “free speech” by allowing intolerance and toxic content. What are your thoughts on this kind of attitude?

IB: On platforms like Byoblu the concept of free speech is abused in order to justify the expression of hate, often targeting marginalized categories. This overly exhibited “freedom” doesn’t apply for those categories. How can persons be free, if the platform legitimizes attacking their very being?

Of course the problem isn’t just about a bunch of bad users; it’s the platform political design that is flawed: by allowing hate speech, in the name of freedom, they are in fact making a precise political choice. The ostensible refusal of taking a stance on the hate discourse is in itself [a] harmful position.

SotD: Do you think that the fediverse, overall, is a positive thing in spite of having conflicts with groups like this?

IB: All in all, the fediverse is still a positive place, because, as a decentralized, federated, and often self-managed platform, it offers the tools to isolate and limit those processes. Yet, self-management needs constant attention and direct help by the users base, hence more diffuse responsibility.

Being a free/libre open source software doesn’t automatically imply being impervious to harmful practices, or to exploitation by predatory companies; it’s up to communities to keep it clean from nefarious influences.

An important step for the fediverse would be to agree to a “minimum shared policy,” in order to establish a common base on what is considered acceptable from a federated instance.

Generally speaking we value the opportunity of self-determination the federated environment gives us as a great accomplishment, more than worthy of the self-managing efforts it requires from its [userbase].

SotD: What are some steps that admins and mods can take to handle hate speech and intolerance on their fediverse instances?

IB: We advocate for collective processes over administrative actions. Certainly, instance moderators can remove harmful content with their privileged buttons. However, we warn that these actions shall be supported by the broad community as much as possible, otherwise these actions might be misunderstood.

Taking stance against harmful content is often not enough since it is not just an issue of political content and positioning. An instance needs an empathic common ground to support each other, and continuous self-training to improve its resilience. We deem self-organization is the best way of doing this, taking into account experiments, errors, and mistakes.

SotD: Some far-right social networks have had members who carried out mass shootings and acts of terrorism. Do you think this is a potential problem on Byoblu and related sites?

IB: [Byoblu’s] editorial line is to broaden their audience [by] presenting their content with a post-ideological veneer of “neutral” “common sense,” and presenting themselves with an aura of scholar’s or journalist’s “respectability.” That line attracts supporters who are difficult to radicalize as terrorist[s], although the content that Byoblu spreads is often the same as other far-right networks that are breeding ground[s] for lone wolves. That may be a gateway through other conspiracy theories, which may open to radicalization beyond Byoblu because of recommendation algorithms.

Anyway, Byoblu propaganda is no less violent since they prepare the ground for acceptance of harmful content and policies, which in the end takes root in public discourse. There is also a less televised violence we should also consider.

SotD: Have you received much backlash since you started this account or started pursuing this line of attack against Byoblu?

IB: We actually have received no backlash. Provided that there is no such thing as 100% safety (as well as 100% security on the internet), we think our “safety first” approach has helped to recognize pitfalls in certain circumstances. We invite each other not to dismiss worries as “paranoia” (which is also incorrect from a psychological point of view), and to deepen together any concern.

We also add that many programs and instances in the fediverse do not track you by design, whereas people farming social networks do. For example, Facebook requires new users to upload phone numbers and/or identity documents. Since it is not possible to create collective or fictitious users, the program forces you to use a personal profile, which is a private data hotbed. That is a threat by design, irrespective to how an attacker can easily deploy technical tricks or social engineering.

SotD: How can the average person fight disinformation campaigns waged by groups like this, especially when there are many people that believe the false claims?

IB: As informal group[s] of people who met each other in the fediverse for the first time, we emphasize that organization is the key, and that collective effort can drive toward actual solutions.

This group effort for us started by self-training on the subject, then we shared with our community an analysis based on the collected information. Our objective is to urge the fediverse instances to take action against the spread of Byoblu propaganda. We see the fediverse as a place where the best way to keep the environment healthy is to involve the whole community. We hope for a place where the self-training effort, on every desired topic, is widely spread and the resulting information is mutually shared.

Get organized, get informed, and get (self)trained. And, above all: be wary, be safe!

Sul complottismo nel primitivismo anarchico

La galassia del primitivismo anarchico è variegata e farne un'analisi esauriente richiederebbe un lavoro complesso e paziente, lavoro urgente e necessario che spero venga affrontato presto, in quanto all'interno di questo movimento prendono forma teorie essenzialiste che – ad esempio – non si fanno scrupolo di etichettare come ridicole, superflue e persino nocive le istanze libertarie portate avanti da movimenti transfemministi e queer. Tuttavia in questa sede mi limiterò ad analizzare quanto scritto riguardo la pandemia in corso da Enrico Manicardi, esponente di punta del primitivismo anarchico italiano(1). Nel suo scritto Prove tecniche di soggezione della popolazione(2) Enrico Manicardi fa riferimento ad una sorta di complotto orchestrato dal “Potere Sanitario Mondiale”, massimo esponente della scientocrazia, complotto che risalirebbe già alla legge sull'obbligo vaccinale del 2017 e che trova il suo perfezionamento e completamento nella «messinscena mondiale della caccia alla “strega” coronavirus»(3). In questo breve ma denso scritto Manicardi nega non solo l'esistenza di un'emergenza sanitaria globale, ma persino la stessa esistenza dei virus («i cosiddetti virus non sono altro che scarti metabolici morti, sporcizia cellulare prodotta dal nostro stesso organismo»(4), e seguendo una teoria fantasiosa ripresa direttamente dal guru dell'igienismo Valdo Vaccaro – che nega, ad esempio, l'esistenza dell'HIV –, Enrico Manicardi spalanca negli ambienti anarchici e antagonisti la porta del complottismo più puro(5). A titolo di esempio sulla diffusione di tali teorie in ambito anarchico e antiautoritario, nella puntata della trasmissione Liberation Front, andata in onda mercoledì 11 marzo su Radio Blackout(6),all'alba dell'estensione della “zona rossa” a tutto il territorio italiano, Manicardi propone con infallibile sicurezza la teoria dell'inesistenza dei virus, e dunque della natura prettamente sperimentale delle misure messe in atto dai vari apparati statali e sanitari in Italia e nel mondo intero. Secondo quanto Manicardi sostiene nel suo articolo “Dagli stati di emergenza non si torna più indietro”, scritto che si apre direttamente con una citazione della deputata ex-M5S Sara Cunial, tali misure sarebbero unicamente volte ad un «condizionamento psicologico delle masse»(7), data l'inesistenza del virus e della malattia da esso causata. Fino ad uno scenario ancor più distopico in cui – con un paragone che definire stiracchiato è poco – ogni persona che pubblicamente metta in dubbio la gestione dell'emergenza sanitaria da parte delle autorità rischierebbe di fare la fine di Pinelli, perché «In Scientocrazia siamo tutti potenziali desaparecidos»(8).

La mia intenzione nel compilare questo breve riepilogo non è di schernire le idee complottiste di Enrico Manicardi, quanto di portare l'attenzione su un rischio concreto: che il complottismo si inflitri all'interno del variegato dialogo che il movimento anarchico include, disperdendo e smussando la nostra capacità critica e aprendo la porta all'informe parata di teorie del complotto che stanno fiorendo nel globale clima di sfiducia e confusione. L'operato dello stato in questa crisi necessita di una critica politica radicale, ma non certamente in chiave negazionista e complottista: abbiamo bisogno di lucidità per combatterlo, superando le contraddizioni che lo tengono in piedi con autentico spirito critico e libertario.

Enrico Manicardi ha scritto a due mani con John Zerzan, primitivista anarchico statunitense, Nostra nemica civiltà. Frammenti di resistenza anarchica alla civilizzazione (Mimesis, 2018), ed è spesso citato e invitato come relatore in area anarco-primitivista.

  1. https://www.enricomanicardi.it/prove-tecniche-di-soggezione-della-popolazione/

  2. Ibid.

  3. Ibid.

  4. https://www.enricomanicardi.it/i-virus-non-attaccano-nessuno/

  5. https://radioblackout.org/podcast/58078

  6. https://www.enricomanicardi.it/dagli-stati-di-emergenza

  7. Ibid.

ByoBlu nasce come video blog di Claudio Messora (precedentemente musicista, diventò blogger poco prima del disastro dell'Aquila, su cui fece un'inchiesta che lanciò il suo sito, fu responsabile della comunicazione per il gruppo del M5S al senato e al parlamento europeo) e nell'arco di 11 anni si trasforma in un complesso network di “informazione alternativa” che comprende un canale Youtube, una piattaforma web, e da poco anche una testata giornalistica virtuale, una casa editrice, un canale del digitale terreste e un proprio “pezzo” di social network. ByoBlu è un network basato sulla diffusione di “verità alternative” spesso a sfondo cospirazionista, strutture di potere reali a cui viene ingigantito il ruolo, inserito in narrazioni di respiro globale: come la teoria del piano Kalergi(1), la cosiddetta “teoria del gender”, spesso attribuita ad un piano occulto dell'ONU(2), oltre a riportare interventi di personaggi come Diego Fusaro, Elisabetta Frezza, Matteo D'Amico, Marcello Foa. Queste teorie e verità alternative individuano nelle minoranze, etniche o di genere, uno strumento dei gruppi di potere occulti per manipolare la società a loro vantaggio. Pare quasi superfluo far notare come tali teorie, mirando a generare discordia tra vari gruppi sociali già subalterni all'interno della nostra società, alla fine avvantaggino chi detiene un potere reale ed esplicito, come l'alta borghesia e le istituzioni cattoliche tradizionaliste. Gli effetti politici del momento in cui tali teorie assumono un peso consistente nella società, si sono potuti osservare nelle svolte reazionarie di vari stati nel mondo, l'esempio più emblematico è sicuramente la presidenza Trump negli Stati Uniti. I veri adepti delle teorie più estreme non sono numericamente tanti, ma riescono a creare un forte rumore di fondo, arrivando a convincere gruppi più ampi di alcuni aspetti della loro ideologia, e potenzialmente a sbilanciare a proprio favore una situazione in bilico(3). Cercando di astrarne un principio si può osservare che il naturale sbocco delle teorie complottiste è il rafforzamento delle forze politiche più reazionarie: se per loro l'alleato visibile dei poteri occulti sono persone migranti, razzializzate o LGBTQIA*, il voto dei complottisti non potrà che andare all'elite conservatrice. Attualmente i gruppi che in Italia fanno riferimento a ByoBlu sono tutt'altro che monolitici nelle intenzioni elettorali: se negli anni successivi alla formazione erano molto vicini al M5S, con il passare del tempo si sono spostati sempre più verso destra, adesso il principale partito di riferimento è FdI, seguito in misura minore dalla Lega di Salvini. ByoBlu come piattaforma è stata per diversi anni un attore piuttosto marginale nel panorama politico italiano: poteva vantare un solido nucleo di utenti, ma non era in grado di coinvolgere grandi numeri di persone. Questo è parzialmente cambiato con l'avvento della pandemia e del conseguente lockdown: un po' in tutto il mondo si è registrata una maggiore frequentazione di siti complottisti, il fenomeno ha avuto il suo apice negli Stati Uniti, ma anche qui in Italia, seppur in misura minore, Byoblu e i gruppi correlati hanno visto un corposo aumento sia della frequentazione sui loro spazi virtuali sia della circolazione delle loro teorie su altre piattaforme, come ad esempio i social network generalisti. Vi sono svariate indagini, sia di carattere psicologico che sociologico, sul perché questo fenomeno, finora sconosciuto su una scala così vasta, abbia scatenato la necessità di rifugiarsi in queste chiavi di interpretazione del mondo, che sono tanto inquietanti, quanto rassicuranti nella misura in cui attribuiscono un senso all'inconoscibile. Non è tuttavia il nostro ruolo analizzare la questione dal punto di vista delle scienze sociali. Vorremmo piuttosto mettere in guardia dai risvolti politici ad esso associati. Complice lo smodato ricorso delle istituzioni all'autoritarismo nell'implementazione delle prescrizioni di carattere medico, diverse realtà e individui di sinistra, anche extraparlamentare e antagonista, si sono ritrovate a condividere interpretazioni complottiste dell'attuale emergenza. Questo, dal punto di vista strettamente politico, è problematico per diversi motivi. Seguendo una fallace interpretazione della situazione si rompe l'unità dei gruppi di sinistra, proprio nel momento in cui, a causa degli aumentati poteri istituzionali, gli spazi sociali e le iniziative ad essi collegate sono sotto attacco da parte delle forze repressive, e il nostro margine di manovra è estremamente ridotto. Inoltre, entrando a far parte di un circuito informativo dove circolano teorie provenienti da gruppi di estrema destra, si apre la porta ad un lento ma inesorabile spostamento dell'assetto politico. All'interno di questo contesto non mancano gli opportunisti, alcuni rimasugli della sinistra istituzionale, mutati nel tempo in derive rosso-brune, sviluppano con ByoBlu e piattaforme simili un rapporto simbiotico: usano questi canali come camera di risonanza e allo stesso tempo portano i loro simpatizzanti in questi ambienti, contribuendo ad aumentare la massa degli stessi. In ultima analisi possiamo quindi affermare che ByoBlu sia una piattaforma veicolante idee utili alla repressione dei gruppi più interessati al progresso sociale, a dividere la sinistra dagli oppressi e a costruire consenso per le teorie dell'estrema destra. E forse il complotto dei complottisti? No, è semplicemente una macchina di propaganda.

Note

  1. Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_complotto_del_piano_Kalergi

  2. Cfr. https://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_del_gender

  3. Cfr. https://www.internazionale.it/reportage/wu-ming-1/2018/10/15/teorie-complotto-qanon

Qualche appunto sulle teorie del complotto e sul perché è necessario contrastarle.

Quando ci riferiamo alle teorie del complotto è necessario, innanzi tutto, definire l’oggetto di indagine, ciò di cui si sta parlando. Il dizionario Treccani alla voce complotto riporta: «cospirazione, congiura, intrigo ai danni delle autorità costituite». Negare che la storia sia piena di complotti è decisamente un’assurdità. I complotti esistono e sono sempre esistiti, basti ricordare la nota Congiura de’ i Pazzi del 1478 ai danni dei Medici, o la Congiura delle Polveri (1605) ai danni di Giacono I d’Inghilterra. In tempi più recenti, e focalizzando l’attenzione sul nostro paese, non possiamo non ricordare la tattica cospirativa che fu adottata durante i terribili anni della strategia della tensione, nonché, più nello specifico, la congiura ai danni degli anarchici in seguito all’attentato di Piazza Fontana del 1969. Cosa distingue, dunque, una teoria del complotto? Se i complotti sono sempre esistiti, cosa ci permettere di distinguere le teorie complottiste e, di conseguenza, dichiararle false e infondate? Le teorie complottiste si caratterizzano per alcuni tratti ricorrenti, alcuni di carattere epistemologico e altri invece di tipo più prettamente formale. Secondo lo studioso Michael Barkun(1) le teorie complottiste, da un punto di vista formale, presentano le seguenti caratteristiche: a) Nulla accade per caso: il mondo intero è basato sull’intenzionalità, il caso e l’arbitrio sono esclusi, b) Nulla è come sembra: l’apparenza è ingannevole e, in riferimento a singoli o gruppi, non esiste la presunzione d’innocenza, c) Ogni cosa è connessa: dato che tutto ciò che accade non accade mai per caso, tutto risponde a un piano e a un disegno. Una teoria del complotto dunque, per essere tale, deve sottintendere una visione del mondo sistemica e coerente, in cui ogni elemento può essere associato per analogia o connessione con altri elementi. Il mondo, in questo caso, diventerebbe un’enorme cabala che aspetta solo di essere decifrata. Da un punto di vista psicologico una teoria del complotto è sia terrificante che molto rassicurante. È terrificante perché pone il singolo di fronte a forze di potenza immane, difficili da controllare e che, potenzialmente, possono essere letali, ma è rassicurante perché permette una chiave d’accesso alla realtà. Se ogni cosa è calcolabile e l’arbitrarietà è eliminata il mondo acquista di significato; inoltre viene chiaramente identificato il male e ciò contro cui bisogna combattere, riproducendo una dinamica quasi mistico-religiosa che ripropone l’ancestrale lotta tra bene e male (e non è un caso che la teoria complottista più influente degli ultimi anni, ovvero QAnon, di cui parleremo tra poco, abbia assunto i tratti di una setta religiosa quasi millenarista). Alcune teorie complottiste sono oggettivamente inverosimili e improbabili, e spesso vengono smentite dai dati empirici e dall’applicazione del metodo scientifico. Eppure non smettono di prendere piede e, soprattutto, è quasi impossibile convincere chi crede a tali teorie a non credervi più. Questo perché, da un punto di vista epistemologico, una teoria del complotto è sempre abbastanza ampia e generica da non essere falsificabile, facendo uso della fallacia logica dell’argomentum ad ignorantiam secondo cui una proposizione viene dichiarata vera sulla base dell’ignoranza relativa alla proposizione in questione. Ad sempio: «non abbiamo abbastanza elementi per dire che A sia falso, quindi A è vero». Spesso i dati empirici a sostegno della teoria vengono presentati in maniera selettiva, cioè ignorando tutti i dati contrari, e si fa spesso appello all’argomentum ad popolum, ovvero: “se tanta gente ci crede, qualcosa di vero deve pur esserci”. Ancora, l’onere della prova viene spesso richiesto a chi critica una teoria, piuttosto che a chi la presenta, e spesso si incappa in veri e propri circoli viziosi secondo cui chiunque critichi una teoria complottista fa in realtà segretamente parte del complotto. Ciò fa sì che benché da un punto di vista strettamente epistemologico una teoria complottista sia molto debole, in realtà mostra una grandissima resistenza a critiche e ad attacchi. Il complottismo, d’altro canto, non è interessante da analizzare soltanto dal punto di vista formale ed epistemologico, ma soprattutto per i suoi risvolti pratici nella vita sociale dell’individuo e delle comunità. Una radice della credenza in teorie complottiste va ricercata non solo nella loro pseudo-forza argomentativa, ma anche in alcune considerazioni di carattere psicologico. In un mondo lacerato da crisi economiche, guerre, terrorismo, in cui si assiste alla spersonalizzazione dei processi economici e sociali che investo il singolo come una forza esterna, il soggetto sente perdere sempre più la propria agentività nel mondo e la propria capacità di incidere su di esso. Ed ecco che la necessità di trovare un senso, un ordine, il tentativo di spiegare dei fenomeni che vengono, giustamente, avvertiti come impossibili da controllare, può indurre al tentativo di creare una narrazione coerente in cui ogni cosa trovi il suo posto. Per questo motivo, benché le teorie complottiste siano sempre esistite, negli ultimi anni sono diventate decisamente più pervasive nel nostro quotidiano e in generale la società si è mostrata decisamente più permeabile ad esse, grazie anche all’aiuto di internet. A conferma del fatto che oggi le teorie complottiste stiano diventando sempre più dei fenomeni con delle ricadute nella vita off-line va considerato uno degli episodi più inquietanti che riguardano i legami tra complottismi e politica, ovvero il fenomeno QAnon. Nato, probabilmente come provocazione, su siti come 4chan e 8chan – vere e proprie roccaforti informatiche dell’alt-right americana – è uscito dall’underground della rete sfociando in vere e proprie manifestazioni pubbliche, avendo pesanti ripercussioni sulla politica statunitense, coinvolgendo di sfuggita persino Matteo Salvini che ha pubblicamente elogiato su Twitter la candidata repubblicana Lauren Boebert, la quale oltre a essersi rifiutata di chiudere il proprio ristorante per le misure anti-covid, ha anche detto che si augura che QAnon sia vero «perché significa che gli Stati Uniti stanno diventando più forti e le persone si stanno riavvicinando ai valori conservatori»(2). Ma cos’è QAnon? È una teoria complessa e difficile da riassumere, ma in estrema sintesi afferma che l’elezione di Donald Trump sia il risultato di una complicata azione militare volta a sconfiggere il deep state (cioè lo “Stato profondo”, ovvero le strutture dello Stato che operano in maniera nascosta e occulta) a guida democratica, composto da satanisti pedofili che torturano e uccidono bambini per succhiarne il sangue e garantirsi vita eterna. E per quanto assurda tutta questa teoria possa sembrare, ha un certo peso nel dibattito negli Stati Uniti e comincia ad avere delle ripercussioni anche da noi. Sostenitori della teoria se ne trovano anche in Italia(3) e la narrazione nostrana sostiene che Giuseppe Conte sia finanziato da Bill Gates e dai cinesi per instaurare una dittatura sanitaria, grazie ai decreti d’emergenza e l’installazione delle antenne 5G, gli unici che possono salvare il paese sono Donald Trump e Vladimir Putin. Al di là del carattere grottesco, alcuni seguaci della teoria erano presenti alla manifestazione no-mask del 5 settembre a Roma condividendo la piazza assieme agli anti-vaccinisti, negazionisti e, soprattutto, militanti di partiti di estrema destra(4). D’altronde non è inedito il rapporto tra complottismi e cultura reazionaria. Uno dei complotti più famosi di matrice anti-semita, quello cosiddetto dei Protocolli dei Savi Sion(5), fu ideato dall’Ochrana, la polizia segreta zarista, con l’intento di diffondere l’odio verso gli ebrei. Tale cospirazione, di matrice fraudolenta, ebbe conseguenze nefaste. Il bolscevismo fu ritenuto, nella propaganda fascista e nazista, il risultato di un complotto ebraico e i Protocolli furono ampiamente utilizzati per giustificare lo sterminio degli ebrei. Come abbiamo testé ricordato durante gli anni di piombo i complotti furono ampiamente utilizzati dalla peggiore cultura reazionaria italiana per diffondere odio verso la sinistra comunista e anarchica, e per trovare capri espiatori alle stragi di Stato. Ciò che è più grave, tuttavia, è che il complottismo distoglie dagli obiettivi reali e concreti delle lotte. Le teorie complottiste, a parte quelle davvero fantasiose, spesso prendono avvio da contraddizioni reali che vengono incanalate in contesti del tutto irreali e che, d’altro canto, rendono completamente inefficace qualsiasi pensiero critico razionalmente fondato. Inoltre, come abbiamo già detto, i complotti esistono e sempre sono esistiti, ma l’esistenza di teorie complottiste rende complesso e difficile denunciare i veri complotti (che spesso ricoprono un ruolo centrale nella storia del nostro paese, come l’insabbiamento delle indagini relativo ai fatti della Diaz o i legami tra esponenti della Democrazia Cristiana e la mafia di Totò Riina all’interno della cosiddetta trattativa Stato-Mafia). Combattere il complottismo, dunque, non significa soltanto smontare teorie strampalate (spesso dall’ambiguo contenuto politico), bensì significa riaffermare la piena libertà del pensiero critico, la capacità di muoversi tra le contraddizioni del presente, sapere individuare correttamente i propri nemici e i propri obiettivi, significa, insomma, combattere per una libertà reale e concreta, e non nascosta nell’ombra.

Note

(1) Cfr. M. Barkun, A culture of conspiracy – Apocalyptic Visions in Contemporary America, University of California Press, 2003.

(2) Cfr. https://valigiablu.it/qanon-teoria-del-complotto-trump/

(3) Cfr. https://qanon.it

(4) Cfr. https://www.ilpost.it/2020/09/05/roma-no-mask-coronavirus/

(5) Cfr. https://www.ilpost.it/2019/01/22/protocolli-savi-sion/