Il grano dal loglio

Sul complottismo nel primitivismo anarchico

La galassia del primitivismo anarchico è variegata e farne un'analisi esauriente richiederebbe un lavoro complesso e paziente, lavoro urgente e necessario che spero venga affrontato presto, in quanto all'interno di questo movimento prendono forma teorie essenzialiste che – ad esempio – non si fanno scrupolo di etichettare come ridicole, superflue e persino nocive le istanze libertarie portate avanti da movimenti transfemministi e queer. Tuttavia in questa sede mi limiterò ad analizzare quanto scritto riguardo la pandemia in corso da Enrico Manicardi, esponente di punta del primitivismo anarchico italiano(1). Nel suo scritto Prove tecniche di soggezione della popolazione(2) Enrico Manicardi fa riferimento ad una sorta di complotto orchestrato dal “Potere Sanitario Mondiale”, massimo esponente della scientocrazia, complotto che risalirebbe già alla legge sull'obbligo vaccinale del 2017 e che trova il suo perfezionamento e completamento nella «messinscena mondiale della caccia alla “strega” coronavirus»(3). In questo breve ma denso scritto Manicardi nega non solo l'esistenza di un'emergenza sanitaria globale, ma persino la stessa esistenza dei virus («i cosiddetti virus non sono altro che scarti metabolici morti, sporcizia cellulare prodotta dal nostro stesso organismo»(4), e seguendo una teoria fantasiosa ripresa direttamente dal guru dell'igienismo Valdo Vaccaro – che nega, ad esempio, l'esistenza dell'HIV –, Enrico Manicardi spalanca negli ambienti anarchici e antagonisti la porta del complottismo più puro(5). A titolo di esempio sulla diffusione di tali teorie in ambito anarchico e antiautoritario, nella puntata della trasmissione Liberation Front, andata in onda mercoledì 11 marzo su Radio Blackout(6),all'alba dell'estensione della “zona rossa” a tutto il territorio italiano, Manicardi propone con infallibile sicurezza la teoria dell'inesistenza dei virus, e dunque della natura prettamente sperimentale delle misure messe in atto dai vari apparati statali e sanitari in Italia e nel mondo intero. Secondo quanto Manicardi sostiene nel suo articolo “Dagli stati di emergenza non si torna più indietro”, scritto che si apre direttamente con una citazione della deputata ex-M5S Sara Cunial, tali misure sarebbero unicamente volte ad un «condizionamento psicologico delle masse»(7), data l'inesistenza del virus e della malattia da esso causata. Fino ad uno scenario ancor più distopico in cui – con un paragone che definire stiracchiato è poco – ogni persona che pubblicamente metta in dubbio la gestione dell'emergenza sanitaria da parte delle autorità rischierebbe di fare la fine di Pinelli, perché «In Scientocrazia siamo tutti potenziali desaparecidos»(8).

La mia intenzione nel compilare questo breve riepilogo non è di schernire le idee complottiste di Enrico Manicardi, quanto di portare l'attenzione su un rischio concreto: che il complottismo si inflitri all'interno del variegato dialogo che il movimento anarchico include, disperdendo e smussando la nostra capacità critica e aprendo la porta all'informe parata di teorie del complotto che stanno fiorendo nel globale clima di sfiducia e confusione. L'operato dello stato in questa crisi necessita di una critica politica radicale, ma non certamente in chiave negazionista e complottista: abbiamo bisogno di lucidità per combatterlo, superando le contraddizioni che lo tengono in piedi con autentico spirito critico e libertario.

Enrico Manicardi ha scritto a due mani con John Zerzan, primitivista anarchico statunitense, Nostra nemica civiltà. Frammenti di resistenza anarchica alla civilizzazione (Mimesis, 2018), ed è spesso citato e invitato come relatore in area anarco-primitivista.

  1. https://www.enricomanicardi.it/prove-tecniche-di-soggezione-della-popolazione/

  2. Ibid.

  3. Ibid.

  4. https://www.enricomanicardi.it/i-virus-non-attaccano-nessuno/

  5. https://radioblackout.org/podcast/58078

  6. https://www.enricomanicardi.it/dagli-stati-di-emergenza

  7. Ibid.