Lo spazio intermedio

fediverso

(articolo pubblicato quasi contemporaneamente su L'isola di Ula-Ula.)

Medium è morto. Almeno per tutti quelli che non scrivono in inglese. La piattaforma a un certo punto ha iniziato a chiedere soldi. Non per la manutenzione della piattaforma stessa, ma per pagare chi realizzava i contenuti. In inglese, ovviamente. E neanche tutti, ma con criteri che non sono mai stati chiariti, almeno fino a che sono stato dietro alle e-mail che venivano dalla piattaforma.

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Sul mio Medium trovano spazio, al momento, tre generi più o meno differenti di contenuti. Quelli più semplici da classificare sono all'interno di Gruppo Locale (qui la versione fuori da Medium), cui si affianca una miscellanea sostanzialmente suddivisibile in due macrocategorie: genere scientifico e genere letterario e fumettistico, sostanzialmente recensioni, ma non solo. Quasi tutti questi contenuti hanno un denominatore comune: sono il recupero e il riassemblamento di articoli e post precedentemente pubblicati su DropSea per ottenere una nuova forma.

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