Per un'agorà politica di emancipazione con ricadute concrete e che trasformi il reale [repost]

[DISCLAIMER: Questo e altri post che verranno fanno parte di una serie di piccoli scritti sul fediverso autogestito. Sono appunti che ho lasciato qua e là, fra il microblogging e le mailing list. Metto in parentesi quadre note di redazione, correzioni e pensieri successivi.]

[fonte: qui, 08/02/2020]

«Ciao e grazie per il pad [sul modello di relazioni in rete vogliamo per noi stesse]! Vorrei un mondo giusto, libero, lieto. Per costruirlo bisogna partire dai fondamentali. Questo non si fa con la bacchetta magica. È un conflitto totale, tutto in salita.
Voglio che le stesse relazioni specchino quella concezione di mondo. Il problema è che scontiamo rapporti di potere millenari che il capitalismo rivoluziona, amplifica, accelera, votandoli al consumo e alla distruzione. Abbiamo poco tempo perché il conto che pagheremo non si distribuisca in maniera ineguale, ma mettiamoci già nell'ottica che dovremo adattarci a una catastrofe che non possiamo del tutto impedire. Abbattere il capitalismo potrebbe non bastare per scongiurare l'estinzione. Saremo all'altezza?
È tessendo queste relazioni che voglio creare un'agorà politica di emancipazione (in carne e in sìlico) che abbia ricadute concrete e trasformi il reale (in carne e in sìlico). La lingua italiana, per quanto importante, è solo uno strumento. La vicinanza fisica, per quanto importante, è anch'essa solo uno strumento.
Sono su questa istanza per i motivi che ha scritto [la compagna in P.S.]. (grazie!) Sull'istanza, l'autogestione del conflitto fra relazioni tenderebbe in teoria verso l'emancipazione, nella direzione di scardinare quei rapporti di potere millenari. Nella pratica, la comunità o il collettivo dell'istanza mastodon.bida.im non esiste. C'è una pluralità di singol*, comunità, collettivi ma siamo ben lontaneui dall'autocoscienza collettiva e dall'autodeterminazione di regole condivise. Si vedono più dinamiche da utenti (e, per delega non voluta, da admin) che da abitanti solidali e determinatx. Questo impedisce al momento una pratica collettiva di risoluzione dei problemi.
Secondo me bisognerebbe che l'assemblea fisica dia l'impulso per aprire una discussione su cosa sia la collettività dell'istanza prima di tutto, e poi darsi delle pratiche concrete di risoluzione dei problemi in base a quella.»

[P.S.: «La relazioni che cerco in rete sono di prossimità con chi ha interessi a me affini, per avere “link” con progetti, conoscenze, persone che altrimenti non avrei modo di incrociare, per rimanere informata su controculture e movimento, per condividere esperienze e saperi fuori da logiche autoritarie e produttivo-capitalistiche. Tendezialmente cerco un luogo dove si possa imparare.»]