Come le note...

Come le note del secondo trio di Schubert si spande nell'aria della stanza – questa mia prigione che conforta - il tuo volto e si libra sugli stipiti della porta cigolante, sul pavimento impolverato, sui piatti ancora da lavare, e il grigio della piovasca ti reclama; potessi per te riveder l'azzurro e risentire l'aria di Maggio che tarda ad arrivare.

Ma m'appari e mi dispari a ogni battito degli occhi e il letto freddo dall'assenza come potrebbe mai redimere il piombo che è nel cielo e i rivoli d'acqua ai lati della strada.